mercoledì 10 dicembre 2014

Reati alimentari punibilità vendita cibi scaduti

Chiamata a pronunciarsi su un episodio che visto coinvolto il responsabile del punto vendita di un negozio di generi alimentari, in precedenza condannato per aver posto in vendita generi alimentari in cattivo stato di conservazione, la Cassazione ha sostenuto il principio secondo cui il legale rappresentante od il gestore di una società è responsabile per le deficienze dell'organizzazione di impresa e per la mancata vigilanza sull'operato del personale dipendente, salvo che il fatto illecito non appartenga in via esclusiva ai compiti di un preposto, appositamente delegato a tali mansioni.
Il cattivo stato di conservazione dei generi alimentari si viene ad avere ogniqualvolta i medesimi, pur potendo essere ancora perfettamente genuini e sane, si presentano mal conservate, e cioè preparate o confezionate o messe in vendita senza l'osservanza di quelle prescrizioni -di leggi, di regolamenti, di atti amministrativi generali- che sono dettate a garanzia della loro buona conservazione sotto il profilo igienico-sanitario e che mirano a prevenire i pericoli della loro precoce degradazione o contaminazione o alterazione;  in simile ottica a poco rileva la data di scadenza del prodotto, ove ne sia prevista l'indicazione obbligatoria, poiché essa non ha nulla a che vedere con le modalità di conservazione dei prodotti alimentari.
Cass. Pen., Sez. III, 01/12/2014, n. 49995


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